martedì 31 gennaio 2012

Tutorial disegno 08 (Combinazioni colori)

Nello scorso post ho fatto vedere qualche mossa pratica per usare l'acquerello.
Prima di andare avanti con discorsi puramente pratici sia sempre bene avere chiaro in mente cosa si vuole creare e che aspetto deve avere il disegno che mi sono prefissa di fare.
Ogni tanto mi blocco sulla scelta dei colori, ma so che è un problema abbastanza comune ed ho trovato tanti piccoli suggerimenti che possono aiutare in questo tipo di indecisione cromatica.
Primi fra tutti, ci sono dei siti apposta per le combinazioni dei colori come ad esempio COLOURlovers, una community dove si può cercare o creare o trarre ispirazione per la propria combinazione perfetta.
Un' altra utile guida alla teoria del colore è stata pubblicata qualche tempo fa a puntate  su "Le figure dei Libri" un'interessantissimo blog sull'illustrazione e tutto ciò che la circonda, scritto dall'illustratrice:  Anna Castagnoli, le lezioni sul colore sono di Francesca Chessa.

Per quanto riguarda i consigli che posso darvi io, cercherei sempre di partire col minor numero di colori possibili, massimo 3. I punti sono semplici: se il colore è uno, non ci sono problemi perchè avrete un quadro monocromo dove la variazione può essere data da tono, saturazione e/o luminosità.
Qui sopra un esempio tratto da un'illustrazione di Rebecca Dautremer, il colore principale è il rosso, in tutte le sue varianti tonali: dal magenta al cadmio ai toni più delicati del rosa.

Se i colori sono 2, meglio fare un derby tra 2 colori complementari ( rosso/verde, giallo/viola, blu/arancio) Attenzione però che non si crei un "contrasti di complementari": ovvero un fastidioso effetto visivo dovuto a 2 colori con la stessa lunghezza d'onda che rende tutto illeggibile (nella grafica è vietato). PSe si lavora in digitale, controllare questo effetto sgradevole, basta togliere temporaneamente saturazione all'immagine, cioè portare i toni in scala di grigio e verificare se l'immagine è ancora visibile o no. Se i colori che avete scelto hanno la stessa lunghezza d'onda presenteranno lo stesso tono di grigio, di conseguenza non distinguerete un colore dall'altro.
Questa è un'altra illustrazione della Dautremer che gioca principalmente sul verde e il rosso.

Se i colori sono 3 prendiamo o i tre primari (rosso/giallo/blu) o i tre secondari (verde/viola/arancio).
Ovviamente con 3 colori si fa poco, se non state curando una grafica essenziale, e avete invece bisogno di creare una certa atmosfera.

Anche per questo c'è il trucchetto di utilizzare variazioni tonali dei primi 2 colori con l'aggiunta del terzo.In questa illustrazione, sempre della Dautremer, sia il rosso che il blu-azzurro sono stati mischiati con un po' di giallo. Il rosso è quasi un'arancione, mentre l'azzurro tende al verde acqua, il giallo d'altra parte è il colore meno saturo della composizione eppure è anche il più presente.

Se avete ancora dei dubbi sulla gamma di colori da utilizzare, e soprattutto delle proporzioni fra i vari colori, potete applicare un altro validissimo metodo che trovate in questo LINK, dove le tonalità armoniose fra loro vengono selezionate mascherando la ruota dei colori con un cartoncino con un foro triangolare nel mezzo.

Per visualizzare i tutorial precedenti cliccate QUI 

lunedì 30 gennaio 2012

Amabilmente cattiva.

Devo ringraziare ben 2 blog per l'assegnazione di questo Premio.
Il primo è il blog di Automaticjoy "Nihon:almost a love story", un blog per me molto interessante per le recensioni di film e arte a volte molto distanti dalla mia cultura occidentale.
Il secondo blog è  "Spazio Colorato" di Mariangela Redolfini: un'artista che mi sorprende sempre per i colori sgargianti che usa nel ritrarre la natura nel pieno della vitalità.

Purtroppo oggi mi sento cattiva e non ho voglia di cercare altri 5 blog meritevoli a cui assegnare il premio, avrei anche pensato a qualche candidato serio, ma visto che ormai quasi tutti i blog sono stati premiati  mi sorge un legittimo dubbio: o tutti i blog della rete sono "amabili" allo stesso modo o si sono scelti blog a caso giusto per continuare quello che più che un premio è una catena di Sant'Antonio. In buona fede spero che la mia seconda ipotesi non sia del tutto vera, ma di sicuro lo sarebbe nel mio caso se dovessi scegliere proprio 5 blog.
Mi spiace ma io proprio non me la sento di vanificare un premio, per quanto futile, ponendo allo stesso livello blog che mi piacciono davvero con altri scelti per far numero.
Sono abbastanza "esplicita" da far capire attraverso i commenti se apprezzo veramente un blog o meno, per tanto non premierò nessuno.


sabato 28 gennaio 2012

Ibernato

Via Garibaldi 24.
Questa volta niente itinerari alternativi, anche se avevo una mezza idea di fotografare un posto interessante che mi hanno segnalato (sarà per un'altra volta): era un po' troppo fuori mano, faceva troppo freddo e avevo poco tempo.
Anche questo  portone pareva ibernato nella fredda mattinata torinese: uscito per fare quattro passi  in centro si è trovato chiuso fuori con le scarpe imbiancate di brina.
In realtà credo che quell'imbiancata sia stata data dal tempo e da polvere di cemento maldestramente sparpagliata durante qualche ristrutturazione del suolo urbano.
D'altra parte, anche se meno clamoroso della storica vetrina della Farmacia Chimica Tullio Bosio, quella che è tutto uno svolazzo di bassorilievi barocchi (since 1715), lo sbiancato portoncino le sta quasi a fianco, facendo anche lui parte del Palazzo Fontana di Cravenzana.
Scopro infatti da inaspettata (o mai notata) targhetta argentea che tutto il complesso fu realizzato a metà del XVIII secolo dall'architetto Gian Giacomo Plantery, appunto per i marchesi Fontana di Cravenzana originari di Mondovì. L'intervento barocco si rifà alle regole scritte nell'editto del 1736 dallo stesso Plantery per la ricostruzione della contrada di Dora Grossa (oggi via Garibaldi), intervento volto a riplasmare il tessuto urbano romano e medioevale secondo un ordine più uniforme e attuale per l'epoca.

Oggi neve, finalmente.

giovedì 26 gennaio 2012

Pannello PortaPhoto

Cause "Invernali" non mi permettono di andare avanti con progetti di ristrutturazione della serie "Prima&Dopo", così ho deciso di pubblicare un progetto un po' vecchiotto ma sempre utile.
Questo è il mio Pannello PortaPhoto:
Lo costruii un po' di anni or sono per poter appendere qualche foto senza dover trivellare di chiodi tutta la parete: 'ché non è ne bello a vedersi ne facile a farsi dato il mio brutto rapporto con chiodi e/o trapano.
Dunque cos'ho utilizzato?

martedì 24 gennaio 2012

Tutorial disegno 07 -Acquerello come colorare

Ci sono diverse tecniche per colorare con l'acquerello a seconda del risultato che si vuole ottenere.Per riuscire al meglio in queste tecniche, è necessario avere l'attrezzatura giusta, ovvero:
Un pennello tanti tratti differenti.
un pennello che "tenga la punta", vuol dire un pennello che pur avendo le setole morbide, se ci passate un dito sopra e lo accarezzate, torna nella forma originale, a punta, e non rimane come una scopa. Io solitamente uso pennelli tondi sintetici piuttosto grossi (misure da 8 a 20) perché mi permettono di prendere più acqua e colore e a seconda di quanto premo sul foglio posso avere una linea larga o sottilissima(essendo a punta). Una buona marca è la "da Vinci" e la trovate nei negozi di belle arti,  non è economicissima ma se volete un risultato decente evitate i pennelli da "brico center" a cui incollano la punta  per farla sembrare rigida e appena li mettete in acqua si sformano.
Il mio set artigianale.
Sempre per un discorso qualità, sappiate che gli acquerelli si trovano sia in tubetto che in pastiglie, ma le pastiglie non sono quelle placchette tonde per bambini che trovate nei supermercati. I prodotti per bambini hanno una  consistenza polverosa e se bagnati hanno una bassissima saturazione di colore (penso dipenda dai pigmenti che ci sono dentro).  Gli acquerelli in pastiglie li trovate in piccole "scatoline" bianche singoli o in set e sono solitamente lucidi, e quando vengono bagnati sono molto intensi. Quelli in tubetto sono la versione pastosa di quelli a pastiglie, ma se ne mettete un po' su una tavolozza e li lasciate essiccare potrete tranquillamente utilizzarli un'altra volta bagnandoli e sciogliendoli nuovamente.
Altra cosa importante, che io dimentico sistematicamente di prendere prima di iniziare il lavoro è un fazzoletto di carta o scottex, per asciugare l'eccesso di acqua o le sbavature e pulire il pennello.
La punta del pennello assorbe e rilascia i liquidi.
Ovviamente vi servirà anche un bicchierino con dell'acqua pulita dentro (va cambiata quando diventa grigia se no macchia il foglio).
Dopo che vi sarete procurati il necessario è bene fare qualche esercizio per prendere dimestichezza col pennello, e la tecnica migliore per imparare ad essere precisi è la campitura piatta a velature.
Prendete il pennello e immergetelo in acqua, in modo da caricarlo, poi bagnate la pastiglia e sciogliete un po' di colore, assorbitelo col pennello e scaricatelo su un piattino-tavolozza di plastica premendo un po' la punta in modo che il colore liquido si depositi sulla tavolozza.  Ripetete più volte l'operazione per avere colore a sufficienza per colorare l'area che vi interessa. Se volete mischiare due colori, pulite in acqua il pennello prima di sciogliere un'altra pastiglia, e poi mescolateli col pennello sulla tavolozza. Non occorre che il colore sia troppo intenso, perché appunto potrete passare un'altra velatura (anche di un altro colore) quando si sarà asciugato.
Caricando il pennello di colore, tenete il foglio inclinato e cominciate dall'alto fate in modo da avere sempre una goccia bagnata in basso e quando avrete scaricato tutto il colore del pennello, ricaricatelo e trascinate giù la goccia, così via fino a campire tutta l'area. Alla fine resterà la goccia con acqua in eccesso che andrà pian piano "aspirata" col pennello scaricando poi  l'acqua delle setole sul fazzoletto.
Se sbagliate e uscite dai margini, non aspettate che si asciughi troppo e strofinate il pennello imbevuto d'acqua fino a cancellare l'errore, o diluitelo e poi tamponate con il fazzolettino.
Un'altra tecnica che potete utilizzare per sfumare un colore da più scuro a più chiaro è partire con un colore ben saturo, sciogliendo una maggiore quantità di colore per intensificare la tinta, e man mano aggiungere alla goccia più acqua in modo da diluire il colore gradualmente.
Potete anche creare sfumature a più colori inumidendo prima la carta, poi passando una pennellata di un colore e vicino un altro colore, in modo che l'acqua fonda i due pigmenti con una gradevole sfumatura. Questa tecnica si usa spesso per le sfumature del cielo.

In questo video ho usato tecniche diverse per colorare le foglie e i fiori, per mostrare l'effetto di ognuna.

Per visualizzare i tutorial precedenti cliccate QUI


lunedì 23 gennaio 2012

La "versatile" blogger

A quanto pare sono una blogger versatile: grazie a Piperita Patty del blog "Stylebunny" che mi ha nominata tale!
Per partecipare dirò 7 cose di me, e poi dovrei premiare altri 15 blog, ma dato che non ho idee oggi, ma sono "versatile" cambio le regole e lascio la libertà di partecipare a chiunque, se volete lasciatemi un commento così so che avete partecipato!

Abouth me:
1) Non riesco a star senza fare nulla, anche la domenica mi alzo presto e faccio foto mentre tutti dormono.
2) Mi arrabbio molto raramente, ma chi mi ha visto arrabbiata se ne ricorda.
3) Uno dei miei fiori preferiti è l'iris.
4) Ho la fobia dei serpenti. Non sopporto neppure quelli di gomma.
5) Non so cucinare, ma faccio da mangiare tutti i giorni alla mia famiglia.
6) Mangio il gelato anche d'inverno.
7) Adoro nuotare, sia al mare che in piscina, ma anche al lago.




Barbatrucchi

Bello: sapere che truccata leggermente e senza occhiali ricordo un' attrice (di cui non farò il nome) famosa principalmente per un solo film.
Deludente: sapere che dopo quel film l'attrice in questione si è rifatta completamente il viso (forse adesso è conosciuta per altri film ma io non la riconosco, probabilmente neppure sua madre).



giovedì 19 gennaio 2012

Moti convettivi

Dopo l'ennesima esplosione del latte finto, quello che per etichetta (piccola etica) viene denominato Latte di Riso sono giunta ad una conclusione.
Il latte finto non crea moto convettivi, a differenza di quello vero (di mucca) che al limite quando bolle straborda dalla pentola, il latte finto, come dicevo, mantiene il suo volume costante fino a che inaspettatamente...esplode!
Il latte finto è immobile, si limita a scoppiare randomincamente e approssimativamente una volta su 5, a seguito di determinate circostanze:
se il fuoco del fornello troppo alto;
se l'individuo che sta preparando la colazione è particolarmente assonnato;
se l'individuo è pericolosamente vicino al fornello;
se la quarta domenica del mese, con luna crescente avete dimenticato che il supermercato faceva apertura straordinaria e siete rimasti senza scorte alimentari e quello è l'ultimo  latte che resta in casa, a discapito di quello vero (di cui purtroppo sono anche intollerante).
Ci solleviamo dall'incarico di trovare altre causali ad un fenomeno che in sostanza è incomprensibile tanto quanto il Triangolo delle Bermuda.

martedì 17 gennaio 2012

Tutorial Disegno_06 (Strumenti e impugnature)

Avevo intenzione, dopo aver parlato delle luci e delle ombre di parlare un po' del colore, ma mi sembra più doveroso anticipare qualche piccola nozione su come si gestisce un pennello o prima ancora una matita.
Muovo questo argomento collegandomi al commento che mi è stato fatto riguardo al fatto che essendo mancina impugno la matita in modo strano per non sfumare il disegno passandoci sopra. Di sicuro ognuno trova il proprio metodo per scrivere, che sia mancino o no: ho visto tenere la matita nelle maniere più disparate, anche da gente bravissima a disegnare, e mi sono chiesta più volte" ma come diavolo fa?". Ma al di là delle comodità personali sarebbe bene tenere a mente qualche regola, che poi può essere, come al solito, infranta a piacimento.
Per prima cosa sarebbe consigliabile non appoggiarsi al piano di lavoro con il polso: questo, non solo per evitare di sporcare il disegno se siete mancini, ma anche per consentire una maggiore libertà di movimento. Facendo perno sul polso si ha un raggio di azione molto inferiore rispetto a quello che può avere l'intero braccio. Molto spesso nei precedenti tutorial io non applico questa regola, ma a mia discolpa posso dire che per le riprese era necessario che io tenessi fermo il foglio e il supporto il più possibile, quindi lo bloccavo con la mano appoggiandomi: solitamente ruoto spesso il foglio mentre disegno.
Altra buona norma, sempre per avere un gesto sciolto, è quella di non spingere la matita sul foglio ma di trascinarla dolcemente: dovrete affrontare un minore attrito sul foglio e avrete più libertà di movimento.
Le sopracitate regole sono altrettanto valide parlando di pennelli, a maggior ragione quando il colore è fresco e non potete assolutamente appoggiarvi alla tela o al foglio. A questo proposito esistono dei bastoni apposta, con sulla punta un'imbottitura, da appoggiare sulla tela per avere un sostegno confortevole (sì, beh...insomma..) dove appoggiare il braccio mentre si pittura: meglio considerare questo strumento se bisogna fare un lavoro piuttosto lungo e particolareggiato, dove il gesto della pennellata è comunque contenuto.
Il pennello solitamente si impugna appena sopra la parte in ferro, dove, nei pennelli tondi o comunque per belle arti, il manico in legno è più ampio, mentre i pennelli piatti è meglio impugnarli un po' più su, dove il manico da stretto inizia ad allargarsi.
Per un utilizzo ottimale il pennello non dovrebbe mai essere carico di colore per più di 2/3 della punta (intendo le setole), quindi la parte di ferro non dovrebbe essere mai e poi mai sporca, qualsiasi sia la tecnica utilizzata (acquerello, olio, acrilico, tempera). Questo significa anche non maltrattare il pennello schiacciando la punta nel colore a mo' di cacciavite, ma intingere delicatamente solo la punta raccogliendo colore passando magari una o due volte.
 Beh, dai.. se state dando il bianco o riverniciando qualche oggetto siete liberi di sporcarvi e imbrattare il pennello come volete, spesso , pur imbevendo il pennello solo in punta, si assumono posizioni alquanto anomale e scomode per terminare il lavoro e il colore inesorabilmente cola ovunque.
L'importante, come sempre, è la cosapevolezza del gesto. Questo signore qui è Pollok:


Tutorial disegno 01
Tutorial disegno 02
Tutorial disegno 03
Tutorial disegno 04
Tutorial disegno 05

lunedì 16 gennaio 2012

Racconto d'Inverno

Ieri mattina mi sono svegliata e finalmente mi sono accorta che è inverno.
Ho preso il mio cappotto ciclamino senza un bottone e sono uscita.

Mi sono accertata che tutti stessero bene. La rosa era un po' invidiosa delle piante al riparo nella serra.
Ma per fortuna tutto il resto dormiva a 3 gradi sotto zero.


giovedì 12 gennaio 2012

Owls - Prima della prima

Ecco un ritratto di famiglia degli Owls prima che diventassero collage.
In realtà sono i primi appunti visivi che ho preso mentre facevo qualche ricerca, dato che non riuscivo a memorizzare le caratteristiche passando da un'immagine all'altra. In modo moooolto grossolano e senza pensarci troppo ho cercato di schizzarli con ciò che avevo sottomano: una matita e tre pastelli colorati.
Dovrei essere più professionale, anche quando prendo appunti, ma in realtà non mi dispiacciono.

martedì 10 gennaio 2012

Tutorial Disegno_05(Luci e ombre 2)

Nella scorso tutorial ho mostrato vari modi di rappresentare le ombre con il tratteggio in bianco e nero o con varie sfumature di grigio. Ma come ci si comporta col colore?
Generalmente io uso ombre nette, ma non completamente nere perché darebbe un effetto troppo innaturale. Nell'acquerello un buon modo per fare le ombre è quello di determinarle prima di colorare tutto il resto.

Io di solito uso un blu-indaco abbastanza diluito e do una prima passata in tutte le zone in cui voglio l'ombra (propria o portata). Dopo di che

lunedì 9 gennaio 2012

OWLS

Sempre per il progetto Carta da Parati ho ho finalmente ultimato un'altra serie di collage gli " Owls" ovvero i gufi, che però preferisco chiamare Owls per il semplice fatto che in inglese hanno tutti questo suffisso mentre in italiano i nomi di questi strigidi sono ben più vari e anche più creativi se vogliamo, ma "strigidi" era un po' troppo scientifico come nome e "gufi" un po' troppo approssimativo.
Quindi abbiamo:
Barn Owl -Barbagianni (che si era mostrato in anteprima a Capodanno): con la sua faccina a cuore e la testa arancione.
Little Owl -Civetta : piccola e furbetta.
Scops Owl -Assiolo : il "chiù" dei versi pascoliani.
Long Eared Owl- Gufo comune : il vero gufo degno di questo nome.
Tawny Owl -Allocco: che nonostante l'appellativo è tutt'altro che stupido.

Ho cercato di rielaborare il piumaggio e i colori di questi fantastici strigidi con forme semplici, non è stato un lavoro semplicissimo anche perché volevo mantenere delle caratteristiche specifiche che identificassero ogni uccello o per lo meno lo differenziassero dagli altri.
Ho fatto una piccola ricerca prima di iniziare la rielaborazione grafica, ho trovato tante piccole e grandi differenze dall'una dall'altra specie e ho cercato di estrarne le caratteristiche fondamentali e di assegnare ad ognuna una gamma di colori (tra quelli che avevo a disposizione) abbastanza identificativa.
Magari nei prossimi post pubblicherò i primi schizzi che ho fatto molto grossolanamente per "appuntarmi" l'aspetto di ognuno.
In sostanza, è già da un pezzo che aspettavo di ultimare questo progetto e devo dire che ne sono soddisfatta: a me piacciono tutti indistintamente, qual'è il vostro preferito?

domenica 8 gennaio 2012

Philippe, God bless you!

Oggi prima puntata de "Il Capitale" su Rai 3 condotto da Philippe Daverio : Esilarante, anche se credo se lo siano persi in molti, primi fra tutti gli intervistati della puntata che si sono paciosamenente fatti inebriare dalla sottilissimo sarcasmo di Daverio cammuffato da meritata lusinga all'arte italiana (e alle raccomandazioni). Sarcasmo poi neppure troppo celato, ma se "ognuno vede ciò che sa" (come diceva il mio Professore d'arte al liceo), è anche vero che "ognuno sente ciò che vuole".
Sinceramente io vorrei vedere e sentire programmi di questo tipo molto più di frequente, ma cosa si può pretendere da una rete televisiva che fa spot del genere:
"Il Canone RAI è un tributo come gli altri, pagarlo non è solo un gesto di civiltà, è un obbligo"
Dove l'incoraggiamento a pagare il canone non tocca tasti psicologici, ma direttamente quelli minatori. Forse sarebbe stato meglio:
"Il Canone RAI è un tributo come gli altri, pagarlo non è solo un obblio, ma anche un gesto di civiltà"
...ma chi ci crede più ai gesti di civiltà?

venerdì 6 gennaio 2012

La pecora nera


Sono finalmente riuscita a vedere interamente  I Tenenbaum.
Avevo incrociato qualche scena parecchi anni fa, ma, per intero, mi era capitato sotto mano " Le avventure acquatiche di Steve Zizou" e già lì ero rimasta incantata dal

martedì 3 gennaio 2012

Considerazioni generali


Sono stata via (lontano dal computer e dal lavoro) per ben 3 giorni e mezzo e ora sono di nuovo a capofitto nella gestione del "tutto".
Ironicamente: Non so che lavoro faccio, ma ne ho tanto da fare. Guardando a quest'anno appena passato devo dire di aver fatto scelte importanti, anche rischiose, ma di cui non mi pento assolutamente. L'omino delle Tasche è la prova che l'impegno e la testardaggine sono stati ripagati e lo saranno ancora (spero), ma siamo solo all'inizio. Purtroppo non si può dormire sugli allori e bisogna già pensare ad altri up-date e ai nuovi progetti.

Ho passato tutta la giornata su calendari e fogli excel per cercare di organizzare al meglio un lavoro che dovrebbe occupare i primi 3 mesi di quest'anno, quello che mi spaventa un po' è che in questo calendario di produzione già delirante devo aggiungere altri 2 progetti seri e alcune idee personali che ci terrei a portare avanti.
Questo qui sopra,  tutto colorato, è qualcosa che nella mia mente ha senso chiamare "diagramma di flusso" ovvero "una chiara rielaborazione di simboli convenzionali a cui è stato attribuito un valore puramente dinamico e figurativo" (ndr. la definizione è mia, non cercatela altrove). Le scritte sono state volutamente sfocate, non per proteggere con l'anonimato dei termini innocenti che, loro malgrado, si sono trovati coinvolti in questa struttura delirante (come potrebbero ipotizzare i maligni)  ma perché lo sfortunato documento fa parte del progetto in via di sviluppo.
Posso comunque capire una certa diffidenza da parte del Mondo Logico, il quale, cercando di interpretare quest'immagine, ha commentato con una serie di quesiti:
"Ma che è 'sta roba?"
"Ma hai anche visto dei tutorial per fare questo?"
"Cosa sono quelle stelline? cosa rappresentano?"
"I colori hanno un significato vero?"
"E i baloon?...Ci hai messo anche i baloon???"
"...Ma perché?"

Si, insomma, ho tanto da fare, l'importante è aver ben chiaro questo dopo tutto.


Tutorial Disegno_04(Luci e ombre 1)


Nello scorso tutorial ho accennato agli effetti della luce e dell'ombra sui volumi.
Non voglio fare la solita lezioncina sulla teoria delle ombre perché si può trovare ovunque su internet la spiegazione di come raggi di luce paralleli o derivanti da un unico punto possono proiettare ombre portate. Mi soffermerei più che altro sul termine "proiettare"sostanzialmente perché...è sbagliato.
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