lunedì 31 marzo 2014

Have a Bath

Attenzione: Post ad alto contenuto fotografico. Non sono riuscita a contenermi, ma vi consiglio caldamente anche i post e le foto scattate da Alice (nostra compagna di gita) QUI e QUI
Bath la vediamo comparire nel mezzo di una verdeggiante e soleggiata campagna inglese.
Piccikka mi aveva raccontato di quanto fosse bella questa cittadina a due ore di distanza da Londra, ma restiamo ugualmente molto stupiti sin dal primo impatto.
Arriviamo dall'alto: da una delle colline che circondano la valle nel quale scorre l'Avon e in cui edifici dal sapore antico  e dal colore del tufo si crogiolano al sole di questa bellissima giornata primaverile.
Attraversiamo un parco in discesa e ci addentriamo nel cuore della cittadina, buttando l'occhio qua e là ai meravigliosi giardinetti privati che circondano le case.
Intanto nelle vie più grandi iniziano a comparire negozietti deliziosi di artigianato e vintage, locali ispirati ad Alice nel paese delle meraviglie, qualche pub, negozi di souvenir e...

mercoledì 19 marzo 2014

Paperina e la pittura imprevedibile

Posto che: Paperina sarei io, questo post mi andava di chiamarlo come uno dei racconti che si possono trovare su Topolino. Anzi probabilmente già esiste una storia con questo titolo, ma di sicuro non è la mia.
La mia inizia con un pavimento di legno maltrattato dai precedenti proprietari di questo appartamento che evidentemente si divertivano a spazzarlo con la grattugia e lavarlo con l'acido muriatico... altrimenti non si spiegherebbe questo:
Per fortuna non era ridotto così ovunque, ma quel pezzo davanti alla finestra faceva così schifo a Paperina (che sarei sempre io) che decise di fare qualcosa: prese la sua bacchetta magica e...

lunedì 17 marzo 2014

School session- Roman Londinium

Ho avuto la mia prima sessione coi KS2, che non sono un gruppo di contro-contro-spionaggio della CIA, ma è la sigla convenzionale  che si usa in Inghilterra per definire i bambini tra i 7 e gli 11 anni, significa semplicemente Key Stage 2.
Anche 'sta volta, manco a dirlo, non avevo capito nulla: pensavo che dovessimo recarci alla scuola e invece è stata la scuola a venire da noi in Archivio.
Questa sessione era dedicata alla Londra degli Antichi Romani (Roman Londinium) e devo dire che la preparazione dei bambini mi ha notevolmente sorpresa.
Dopo una piccola presentazione, la classe è stata divisa in due gruppi: metre una parte dei bambini visitava l'Archivio, l'altra parte era impegnato nelle attività che avevamo preparato, in modo da poter gestire un gruppo minore di bambini per volta.
La prima attività, consisteva nel presentare tre diversi tipologie di vasi Romani (ne avevo già parlato QUI) facendo fare delle supposizioni ai bambini sull'utilizzo dei diversi contenitori: un volontario presentava i vasi più pregiati, Samian Ware e coppe decorate per bere vino; un'altra mostrava le pentole in terracotta per cucinare e un mortaio per sminuzzare ingredienti; e poi c'ero io con le anfore.
Io: terrorizzata dal potermi incartare con le spiegazioni e le solite dannate forme interrogative dislessiche ("Secondo voi: Cosa essere questo usato per?"). In realtà non avevo ancora iniziato a parlare che già i bambini facevano supposizioni: a volte giuste a volte un po' bizzarre.
Ad esempio erano quasi tutti convinti che i Romani nei forni ci cuocessero la PIZZA, ovviamente: sono Romani!
Un bambino ha tirato fuori una strana teoria per cui nelle anfore i Romani mettevano la carne pressata, mi ha anche mimato il metodo con cui la spingevano giù fino al fondo per fargli prendere la forma del contenitore e poi... sinceramente non ho capito bene, ma sembrava mi illustrasse il pezzo di carne dal quale si ricavano i kebab, o qualcosa del genere. Era lo stesso bambino che aveva avanzato l'ipotesi delle "toilette per persone molto molto povere" vedendo le pentole in terracotta. Era uno spasso ascoltarlo: magari aveva teorie un po' bizzarre, ma sapeva argomentare le sue risposte in maniera molto intelligente.

In generale, la grandissima differenza che c'è fra gli Under 5's (i bimbi dell'altra volta) e questi delle elementari è che: i bambini piccoli devono essere coivolti ed hanno bisogno di una guida che attragga la loro attenzione, continuamente, per il resto si lasciano facilmente incantare con poco, mentre gli Over 5's non vogliono seguire le spiegazioni di qualcun'altro, vogliono essere loro a spiegarti le cose, loro a capire, loro a fare.
Lo si nota subito quando poni alla classe qualche domanda e ti vedi una schiera di mani alzate verso l'infinito ed oltre e sotto delle facce impazienti e straziate. La sofferenza impietosa alla quale ogni muscolo è posto per supportare quel braccio alzato, i corpi contorti come piccoli San Sebastiani flagellati da frecce nell'impossibilità di esprimere la loro opinione e verità assoluta.
Un martirio.
Roman Londinium (non chiedetemi perché il Thames è viola) - source
Talvolta questa frenesia nel rispondere anticipa la domanda: nel gioco in cui dovevano individuare un edificio, ad esempio un anfiteatro o il forum o le terme, in una mappa della vecchia Roman Londinium, le mani si alzavano ancora prima che il proiettore mostrasse le figure ("Ma cosa alzi la mano se non ti ho ancora detto che cercare?")
 Che poi, a volte, quando finalmente gli concedi la possibilità di dar sfogo a quella immane tormento: vedi la manina che si ritra lentamente, gli occhi che si spalancano come quelli di una lepre davanti ai fari di un'auto, e la bocca che si schiude in una leggerissima alitata senza proferir parola. L'unico suono udibile da orecchio umano è una sorta di imbarazzato "...ehm..." Poi il silenzio più completo. Se lo sono dimenticati quello che volevano dire.

Ci tengo a dirlo: ogni bambino è differente, eh! Alcuni sono più  timidi altri più intraprendenti (purtroppo).
Nella seconda attività in cui i bambini a coppie dovevano analizzare dei cocci per capire, secondo le precedenti indicazioni che tipi di vasi erano, confrontandoli con quelli esposti sui tavoli, e alla fine delle attività capire a quale edificio potevano appartenere le anfore, i mortai e le pentole trovate nel medesimo sito durante gli scavi (Risposta: era un forno/panetteria nei pressi dell'attuale zona di Bank)
A me, durante questa attività, sono capitate due baby Spice Girls.
Per comodità e affinità fisionomiche le chiameremo "Emma" e "Melanie B.": due che fin dal momento in cui è stato detto "ora dividetevi in coppie" si sono fuse in un abbraccio che neppure le pubblicità Benetton di Oliviero Toscani, saltando animatamente e squittendo come topolini. Due che fin dall'inizio, per rispondere alle domande, non solo alzavano la mano, ma saltellavano anche come sul palco di un concerto pop, in un turbinio di entusiasmo misto ad impazienza, per farvi capire i tipi.
Ovviamente a nulla sono valse le mie raccomandazoni di "tenere con cura i reperti, con entrambe le mani, perché sono molto antichi e preziosi..." che già Emma correva dall'altra parte del tavolo col suo reperto, mentre Melanie B era intenta a pescare un altro pezzo di coccio e dirigersi da un'altra parte.
"Prendetene uno alla volta... ricordatevi che siete un team: dovete collaborare": parole al vento, ognuna annotava le cose senza dirlo all'altra e già saltavano via con un altro pezzo e io non sapevo se correre dietro a loro, presenziare al mio tavolo con gli altri reperti lasciati incustoditi, rispondere ad eventuali quesiti delle altre coppie che man mano si appropinquavano verso l'anfora oppure cercare di indirizzare verso le giuste supposizioni le due Spice. Per fortuna è arrivata in mio soccorso l'Archeologa che spiegava le attività e siamo riuscite in parte a placare l'esuberanza delle due
... perché l'unica alternativa sarebbe stata dotarmi di un fucile narcotizzante.

giovedì 13 marzo 2014

Ispirazioni botaniche a Mayfair

Ormai non è un segreto: sono in pieno fermento primaverile e vorrei veder fiorire ogni angolo su cui poso lo sguardo.
Sto cercando di progettare un bell'angolino verde sul balcone, ma per non fare scelte sbagliate, magari con piante che non tollerano il clima inglese, cerco di documentarmi e prendere ispirazione da quel che trovo in giro.
Qualche week-end fa abbiamo fatto una passeggiata nei pressi di Mayfair. Gli inglesi, si sa, ci tengono molto ai propri giardini e non mancano di adornare anche finestre, ringhiere e portoni con qualche vaso di fiori.

martedì 11 marzo 2014

Il giardino segreto - Secret garden

Se un' idea germogliasse come una pianta che mette radici in testa
If an idea were to sprout like a plant growing roots in your head

Sarebbe una sorpresa nuova ogni giorno veder nascere qualche foglia.
It would be a great surprise to find new leaves being born every day.

Sarebbe un piccolo segreto da coltivare con amore.
It would be a little secret to feed with love.

Sarebbe il giardino personale della mente nel quale perdersi per ore.
It would be our mind's private garden in which we could wander aimlessly for hours.

venerdì 7 marzo 2014

The Temple

Giusto per avere una tregua dai ritmi incalzanti e dalla moltitudine di turisti che visitano Londra, e magari concedersi una passeggiata meditativa (rimanendo nel centro della città), si potrebbe andare al Temple. 
Basta raggiungere la stazione della metropolitana "Temple" appunto, camminare per un breve tratto lungo il Tamigi ed entrare in questo maestoso palazzo bianco, qui sotto:
 Vicoli  e cortili discreti si schiuderanno davanti ai vostri occhi, quasi a voler mantenere il segreto di cosa c'è oltre questi palazzoni.

giovedì 6 marzo 2014

Musical Instruments session

Ecco che mi perdo di nuovo  e mi scordo di scrivere le attività svolte all'Archivio.
Dunque, dovevo raccontare di come è andata la prima sessione con i bambini delle elementari.
Ecco, tanto per cominciare, NON era la sessione con i bambini "over 5's", cioè quella che mi ero preparata per tutta la settimana, ma quella con gli "under 5's'", vale a dire i bambini dai 3 ai -5 di cui non sapevamo assolutamente nulla, se non che "C'è un topino archeologo che si chiama Morti (la mascotte del LAARC) che ama scavare e... canteremo tante belle canzoncine".
Canzoncine? QUALI CANZONCINE??? Non abbiamo mai cantato alcuna canzoncina durante il training!
Diciamo che mancava la preparazione base e, a quanto pare, anche i miei colleghi/volontari erano leggermente in ansia prima di iniziare.
In realtà è stato tutto molto più semplice del previsto: le canzoni e praticamente tutte le attività sono state condotte da un musicista, era infatti una sessione dedicata agli strumenti musicali (antichi e nuovi).
Il compito di noi volontari è stato quello di accogliere i genitori e i bambini distribuendo i fogli di consenso per le responsabilità parentali (in pratica: i genitori sono responsabili del comportamento dei bambini che accompagnano, noi volontari siamo solo un aiuto in più, ok?) e le etichette adesive per scrivere il nome di ogni bambino. 
Durante gli spostamenti nelle varie aree dell'Archivio, il nostro compito era anche di tenerli sott'occhio e possibilmente raggruppati, tipo i cowboy con le mandrie, ma per fortuna sono stati tutti abbastanza docili. E poi, osservazione della mia mente acuta e per nulla scontata: i bambini sotto i 5 anni sono molto piccoli e, anche se sono una decina, è facile gestirli perché occupano lo spazio di circa 4 persone adulte.
In cerchio sui materassini il musicista ci ha presentato Morti the mouse e tutti quanti ci siamo messi a scavare con le "zampette" per trovare qualche tesoro. E' divertente vedere i bambini che ripetono ogni gesto: scavano e ogni tanto si fermano, sgranano gli occhi stupiti per osservare il tesoro invisibile che stringono nel pugno. E ovviamente lo fanno in maniera serissima.
Poi abbiamo cantato la canzone della Macchina del tempo che ci ha insegnato sul momento il musicista e abbiamo "viaggiato nel tempo" spostandoci al piano superiore, nell'archivio vero e proprio.
Qui Morti ha voluto sussurrare a noi volontari il numero dello scaffale in cui erano nascosti tre grandi tesori: un tuning peg (accordatore a chiave per clavicembalo, che in italiano dovrebbe chiamarsi "pirolo"), un ponte di violino (la parte che solleva le corde dalla cassa... chiedo venia ai musicisti se uso termini impropri), una jews harp (in italiano dovrebbe essere lo "Scacciapensieri") e un flauto medioevale di osso (non integro ma comunque affascinante).
E poi ovviamente abbiamo cantato, in ordine:
-la canzone del Tuning peg, che io mi sono ostinata a chiamare Chuning peg per tutto il tempo;
-la famosissima Greensleeves che è appunto una canzone antichissima (l'unica che conoscessi già);
-e la canzone dell"Sad bird", dato che, nel metre dell'attività, è saltato fuori anche un fischietto a forma di gufo che veniva usato come richiamo per gli uccelli.
Alla domanda:"Perché secondo voi, l'uccellino è triste?" un bimbo ha alzato la mano è ha detto "Perché... gli manca la sua mamma" Stavamo per commuoverci tutti quanti.

Infine danze con foulard colorati per tutti! e ogni bambino ha torturato a turno il violino delpovero musicista, scene esilaranti: chi passava la stanghetta sulle corde con la lentezza di una lumaca che spalma il burro su una fetta di pane (se si è mai vista) e chi, preso da un raptus, suonava che neppure un falegname con la sega ci mette tanta voga... Che meraviglia!

Bene, vi ho tediato abbastanza con i miei racconti diabetici sui bambini, per cui vi svelo l'ultima gaff poco prima che il gruppetto abbandonasse l'archivio e se ne tornasse da dove era venuto.
Vedo un bambino che non ha ancora indossato il giacchettino giallo fosforescente che qui usano gli infanti per essere ben visibili quando si spostano in gruppo per la città. Lo aiuto ad indossare il suo giacchettino e quando ho finito gli dico quello che ho ripetuto per tutta la settimana "Ecco, ora sei anche tu un Archaeological Detective!"
 ...
peccato che questa NON era la sessione dei detective archeologici, peccato che fosse quella degli stumenti musicali e nessuno avesse mai parlato di detective durante tutte le attività svolte.
Il bambino mi guarda con un'espressione irripetibile e anche se non apre bocca, il suo sguardo dice tutto e senza mezzi dermini: "Ma. Che. Cazzo. Stai. Dicendo?"

Abbiamo comunque avuto splendide valutazioni dalle quattro mamme presenti, 100% positive, e l'unico suggerimento per la prossima sessione è stato di far fare ai bimbi qualche lavoretto o disegno da portare a casa alla fine delle attività. Per le prossime sessioni in effetti sono previsti dei lavoretti, per questa, se verrà rifatta in futuro, ho proposto un disegno da colorare (quello che vedete qui nel post).

lunedì 3 marzo 2014

Beyond the Object

Se l'altra volta avevo parlato di quanto mi piace la ceramica, oggi parlo dei primo materiale che ha dato alle mie ore di Chimica a scuola un senso, il vetro.
Detto onestamente: non ci ho mai capito un'H d'idrogeno delle formule chimiche, ma quando in terza superiore arrivammo a studiare la chimica dei materiali e con essa il Vetro, i suoi colori e il "sapone dei vetrai", ebbe tutto più senso e riuscii persino ad imparare qualcosa.
No, le formule ancora non mi sono entrate in testa, però so che per ottenere del vetro verde, bisogna ridurre l'ossido ferrICO (rosso) con dell'ossido ferrOSO (nero), perché se al rosso togli il nero ottieni il suo complementare, ovvero il verde!
Stessa cosa se da un vetro impuro (giallognolo) vuoi ottenere un vetro trasparente:
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