martedì 14 luglio 2015

Butser Arcient Farm - Gita alla fattoria preistorica

Butser Ancient Farm, Hampshire
It has been ages since I wrote my last post in English! I'm so sorry, but finally here I come with a new, hopefully interesting, post for you!
Last year the family and schools volunteers at the Archaeological Archive of the Museum of London became the "London regional winner" and the "National (Joint) Winner" of the Marsh Christian Trust.
That means the lovely team to which I belong received money and we chose to do a team activity with it visiting the Butser Ancient Farm in Hampshire.
E' da un po' che non scrivo del mio volontariato all'archivio e non mi esercito con post in inglese (sto diventando pigra), ma oggi vi racconto qualcosa di nuovo.
L'anno scorso il nostro team (family and school volunteers) dell'archivio archeologico del Museum of London ha vinto il premio Regionale e quello Nazionale (con un altro museo) del Marsh Christian Trust.
Significa che fra tutti i musei del Regno Unito siamo stati i migliori e abbiamo ricevuto un premio in denaro. Abbiamo deciso di spendere il nostro premio in una attività di gruppo in una gita alla fattoria preistorica di Butser, in Hampshire.
Mesolithic huts

mercoledì 1 luglio 2015

Aggiornamenti di inizio Luglio.

E sono qui che  ingurgito ananas in lattina fresco di frigo e cerco di capire come far sopravvivere le mie piantine quando sarò in Italia, dato che in questi giorni sta facendo un caldo bestiale e devo bagnarle circa due volte al giorno. (Non sto scherzando, sono le 10:00 del mattino e a Londra ci sono 30°... previsti 34° di massima).
Tutto sommato  il rientro in Italia mi sembra ancora talmente lontano che non me ne preoccupo più di tanto. 
Ho ancora tante cose da fare in questi giorni molto più impegnative che pensare alla partenza.
Per esempio, anche se l'anno scolastico inglese è agli sgoccioli, ho ancora un paio di appuntamenti extra come "family and school volunteer" all' Archivio Archeologico e al Museo. Uno di questi è proprio Giovedì e ... sono un po' preoccupata, perché al posto dei soliti bimbi di 7-8 anni, avremo una sessione con 13-14 enni, provenienti da una scuola maschile, che, mi dicono, abbastanza "irruenti" (no, non era questo il termine inglese che mi è stato detto, ma insomma il significato era quello).
Per tranquillizzarmi ne parlo con mr. Fedo esprimendo le mie perplessità.
IO: " Senti, ma se dico questa cosa a modo mio, i bambini capiranno?"
FEDO: "Bambini? Sono 14enni, alcuni di loro potrebbero già essere genitori..."
Ecco, grazie Mr. Fedo per dire sempre le cose nel modo giusto e darmi fiducia, grazie!

Meno male che tra qualche week-end è prevista anche una gita per noi "bellissimi e simpaticissimi" volontari, e lo dico senza modestia perché la gita ce la siamo guadagnata vincendo un premio nazionale, ma di questo parlerò a tempo debito.

Per ora mi concentro sull'immediato futuro: dog-sitting.
Dopo pranzo prendo la Maggie, qualche giochino e un libro, e vado a far visita a Mignolo, il chihuahua di una mia amica per tenergli un po' di compagnia. Dato che la mia amica è momentaneamente in Italia e il suo ragazzo è al lavoro, mi hanno chiesto, quando ho tempo di passare qualche ora con il piccolino.
... Mi devo sacrificare e giocare con due micro-cani scatenati al posto di uno solo, che sfiga, eh?

Non c'entra nulla, ma grazie per tutti i commenti che avete scritto per il disegno nell'altro post, mi energizzano sempre molto quando sono in crisi e mi spingono a disegnare di più (anche cose tipo pattern a cagnetti e fiori gialli...)


mercoledì 24 giugno 2015

Carnation, Lily, Lily, Rose

Il titolo appartiene ad un'opera di Sargent (QUESTA) conservata alla Tate Britain che amo molto, moltissimo.
Mi ero ripromessa di fare di quest'opera una mia interpretazione e ieri ho provato sperimentando anche una nuova tecnica.
Volevo cercare di riprodurre la meravigliosa luminosità di questo quadro: la scena si svolge al crepuscolo, quando il cielo è ancora chiaro, ma il paesaggio -giardino- diventa una massa scura in cui spiccano solo gli elementi bianchi come i fiori e le due bambine che stanno accendendo delle lanterne di carta.
Mi piace l'intensa attenzione dei gesti e l'intimità delle due bambine perché sembra stiano entrando in un mondo tutto loro, un mondo magico rischiarato da lanterne e magari popolato da fate danzanti.

lunedì 22 giugno 2015

Come ti cucino il Pak choi

Sì, avete letto bene, l'argomento di oggi è culinario!
Giuro che non è come l'altra volta che ho quasi avvelenato mr.Fedo col risotto al limone, questa volta la ricetta mi è venuta bene e voglio condividerla.
Non vi allarmate, sono sempre la solita schiappa in cucina, per cui anche la ricetta è relativamente facile, ma dato che si tratta di una cosa un po' insolita, magari posso dare qualche spunto e farvi conoscere il Pak choi.
Il Pak choi o Bok choy è il cavolo cinese.
Io l'ho scoperto qui a Londra, non so se in Italia sia diffuso o meno, io lo trovo nei supermercati, per esempio al Lidl, per cui magari c'è anche lì.
E' un cavolo, ma assomiglia più alle coste di bietole, non puzza quando lo si cucina e resta croccante con un sapore leggermente amarognolo.
Le ricette che ho trovato in rete su come cucinare il Pak choi sono abbastanza poche e prevedono quasi tutte di far saltare il Pak choi in padella con olio, aglio, peperoncino e un po' di salsa di soia.
Siccome non mi piacciono tanto le ricette piccanti e, come ho detto questa verdura ha un retrogusto un po' amaro che viene evidenziato dalla salsa di soia, ho provato qualcosa di diverso e mi sono inventata questo piatto.
Pronti? eccolo:

Pak choi al miele (per 2 persone).
Pak choi al miele - ingredienti
Cosa serve:
2-3 Pak choi
Mix di noci e nocciole tritate (io metto anche arachidi, mandorle, anacardi e quello che trovo)
Olio
Sale
Miele

Come si prepara:
-Dividete, e lavate bene tutte le foglie del Pak choi, poi tagliatele a fettine.
Pak choi lavato e affettato
 -Saltatele in padella con olio e dopo qualche minuto aggiungete un po' di sale e il trito di noci.
-Girate di tanto in tanto fino a che la verdura non sarà cotta: la parte bianca diventa un po' trasparente e si ammorbidisce.
-Togliete dal fuoco e mettete nei piatti passando uno o due cucchiai di miele su ogni porzione.
FINE 

Qui lo vedete impiattato con pollo al curry.
Pak choi al miele + pollo al curry
Il miele bilancia l'amarognolo del Pak choi e il risultato è un piatto agro-dolce che a me piace moltissimo ( e anche a Mr. Fedo!)
E se non mi credete... provate voi stessi!

venerdì 12 giugno 2015

B&B e cibo in Devon

Continuo il mio resoconto sul nostro viaggio in Devon con una nota speciale per il nostro Bed&Breakfast, perché, detto sinceramente, non potevamo sceglierne uno migliore.
Beechwood B&B
Il Beechwood B&B, come avevo accennato nel post precedente, è situato nel bel mezzo del parco del Dartmoor, a Postbridge. 
L'edificio è un tipico cottage inglese, costruito nel 1871 (due case separate poi unite insieme) e  l'acqua che viene utilizzata nella casa viene ancora ricavata dal pozzo all'esterno dell'edificio, depurata e pronta da bere dal rubinetto. L'acqua dello sciacquone e dei termosifoni, come quella utilizzata per innaffiare il giardino è data da cisterne di acqua piovana.
Breakfast room

Beechwood B&B's garden
Inoltre, sul book che viene fornito in ogni stanza, ci sono alcune semplici regole da seguire per minimizzare i rifiuti e gli sprechi (l'acqua del pozzo non è infinita!)
Ci tengo a raccontare questi particolari perché mi è piaciuto molto l'approccio "ecologista" di questo B&B che aderisce ad una campagna di sostenibilità organizzata dallo stesso parco del Dartmoor per far sì che l'impatto dei turisti non gravi sull'ecosistema del parco.
Our bedroom - Beechwood B&B
All'interno del cottage ci sono 7 stanze per gli ospiti, più i bagni (noi avevamo il nostro bagno privato affacciato sulle scale), le aree comuni in cui viene servita la colazione, veranda coi tavolini che da sul giardino, e sala relax con libreria e giochi da tavolo.
Ho trovato tutto molto pulito e per mantenere tale stato, la proprietaria ci ha chiesto di togliere le scarpe nella verandina davanti all'ingresso, entrando all'interno con le ciabatte, e asciugare il cane con gli stracci a disposizione: esattamente quello che facciamo anche noi a casa. Considerando che ci sono molte zone fangose e nel Dartmoor si cammina parecchio, è un buon modo per tenere pulito.
Beechwood significa "Bosco di Faggi" e infatti attorno ai due campi che circondano il B&B e il giardino ci sono un sacco di piante di Faggio gigantesche.
Le galline dei proprietari sono libere  nel prato e ci sono anche molti coniglietti selvatici.
I cani sono benvenuti non solo nel nostro B&B, ma anche in molti pub all'interno del Parco, l'unica regola è che durante la colazione il cane deve essere lasciato in auto (il parcheggio è tutto in ombra) o in camera.
Per pranzi e cene ci siamo affidati ai due pub più vicini: il primo, East Dart, è a circa 8 minuti dal B&B, sulla strada principale, oppure qualche minuto in più passando per i campi (percorso altamente consigliato).
Il secondo è un po' più lontano, circa dieci minuti in auto e si chiama Warren House Inn.
East Dart
Ad essere onesti in questa vacanza ci siamo strafogati di cibo come porcelli, andando quasi sempre al  East Dart. I piatti sono tipicamente da pub inglese: porzioni molto grosse e gustosissime, prezzi nella media, circa £10 piatto unico che, credetemi, basta e avanza. Senza contare che la colazione all'inglese è già di per sé bella sostanziosa, ecco cosa abbiamo mangiato:
Chicken's BBQ  burger + chips / Tris of sausages + mash potato
Soup and cheesy chips
Otter Ale
Sunday Carvery
La domenica pomeriggio, dopo una lunga camminata e poi pennichella, ci siamo anche concessi un "Cream Tea" nel giardino del B&B.
Cream Tea with Scones
Il "Cream Tea" è d'obbligo se andate in Devon: tè servito con gli scones, dolcetti simili a pagnottine morbide, farciti di clotted cream (una panna burrosa) e marmellata (di fragole). Quelli che abbiamo mangiato erano fatti in casa dalla proprietaria del B&B: buonissimi e sorprendentemente leggeri.
Ecco, ora il problema è riabituarsi ai ritmi di prima e ridurre l'ammontare di cibo per pasto.

mercoledì 10 giugno 2015

Dartmoor - La nostra vacanza in Devon

Dartmoor National Park - Devon
Ebbene sì: sono tornata ieri sera dalla mini-vacanza in Devon.
Sono tornata e già penso a quando potremo di nuovo essere lì, perché sono sicura che faremo di tutto per tornare.
Il Devon si è rivelato meraviglioso, ma questo già lo sospettavamo, quello che non potevamo percepire a priori è l'aria cristallina e il magnifico scenario che ci siamo trovati di fronte quando siamo entrati nel Dartmoor.
E' stato il perfetto connubio fra la campagna a cui sono abituata io e le montagne di Mr. Fedo: i posti in cui siamo cresciuti e portiamo nel cuore fusi in un'unica atmosfera.
Dartmoor landscape
Bellever forest
Credo di aver iniziato a scalpitare d'eccitazione vedendo l'immensa distesa collinare coperta da cespugli un po' brulli e gruppi di mucche e tantissime pecore in ogni dove, persino sulla strada.
Anzi forse ho iniziato a "squittire" ancora prima passando attraverso gli archi naturali formati dagli alberi che si sporgono lungo la strada, i muretti in pietra e le casette rustiche coi muri bianchi e i tetti di paglia.
Dartmoor landscape
Postbridge
Il Dartmoor è un parco nazionale al Centro-Sud del Devon, all'interno del quale ci sono piccoli villaggi, ma sarebbe meglio chiamarli "agglomerati di case", pascoli e zone boschive. Il nostro Bed&Breakfast era situato proprio nel mezzo del parco, a Postbridge, ma di questo parlerò probabilmente meglio in un altro post.
Clapper Bridge (Postbridge)
Nuovo ponte vicino al Clapper Bridge (Postbridge)
All'interno del parco si possono fare bellissime camminate e noi non ci siamo fatti mancare l'occasione: abbiamo percorso la brughiera e il cammino lungo la foresta di Bellever partendo dal ponte di Clapper, arrivando fino alla Bellever Tor, un punto d'osservazione che si erge sopra la foresta.
Bellever Tor
Ci sono anche diversi siti archeologici con resti di "Round houses" (capanne rotonde) risalenti alla preistoria, noi abbiamo visto alcuni di questi resti (crediamo di avere visto, devo chiedere conferma ai miei archeologi di fiducia) metre salivamo verso la Bellever Tor.
Bellever Tor and Maggie
Nel Dartmoor, oltre alle pecore e alle mucche, ci sono anche i pony selvatici, che girano liberi e indisturbati e a dire il vero sono più tranquilli delle pecore: non bisogna avvicinarsi troppo per ovvie ragioni di sicurezza, ma mentre le pecore fuggono appena ti vedono, i pony ti passano quasi accanto sui sentieri del parco.
Pecore schive
Ponies
In realtà gli animali non mancano ed è facile vederli anche vicino alle abitazioni, come i coniglietti selvatici che brucavano il prato del B&B assieme alle galline.
Che altro dire? Siamo stati fortunati ad avere 4 giorni di sole, un po' di vento, qualche nuvola, ma nel complesso non abbiamo mai trovato nebbia, frequente in questa regione, o pioggia. E' stata la vacanza perfetta e mi sono anche un pochino abbronzata: non mi capitava da due anni, da quando ci siamo trasferiti in UK.
Era da tanto che non ci sentivamo così felici.
Dartmoor landscape
Pensate sia finita qui? No, ci sono altre foto e altri argomenti che aspettano il prossimo post.

venerdì 5 giugno 2015

In partenza per il Devon

Stiamo per passare 4 (bellissimi) giorni in Devon.
Questa è la prima "vera" vacanza che prendiamo da quando ci siamo trasferiti in UK più di due anni fa, se escludiamo i rientri in Italia che sono più che altro rimpatriate con famigliari ed amici.
Ho costrettto Mr. Fedo a prendere due giorni di ferie + week-end, perché se li merita (lavora sempre, tanto, troppo) e perché entrambi abbiamo bisogno di staccare un po' dalla routine londinese e immergerci nella natura.
In questo periodo ho lavorato per una agenzia che offre favolosi soggiorni con laboratori di artigianato in inglese... in Italia, ecco il loro sito: Made on Holiday
L'agenzia è stanziata in Devon e le vacanze verranno sponsorizzare durante una fiera di Art&Craft proprio in questa regione. Così ho deciso di cogliere l'occasione al volo e visitare per un giorno la fiera e per il resto godermi a pieno questo meraviglioso posto.
La contea del Devon si trova a Sud-Ovest dell'Inghilterra, circa 4 ore di auto da Londra e appena prima della Cornovaglia.
Noi alloggeremo in un Bed&Breakfast in mezzo al parco del Dartmoor: boschi, campagna, paesini.
Non ho avuto tempo per farmi un programma di viaggio, sono stata presissima con mille cose in questi giorni, per cui il resto ve lo racconto quando torno (se torno..)

mercoledì 3 giugno 2015

Millinery and tea

Questa domenica sono stata invitata da una mia amica ad un tea party.
La mia amica è italianissima e in realtà abbiamo mangiato da lei sia pranzo che merenda con té e dolcetti (in pratica mi sono abbuffata di cose buonissime per diverse ore, grazie Cì!)
Ma rimanendo sul tema del "Tea party" ho voluto prepararle un regalo un po' british.
Avete in mente quei cappellini dalle forme eccentriche che usano  le Ladies quando vanno ad eventi mondani? Ho scoperto che si chiamano "Millinery", o "Cocktail-hat", o "Fascinator", o "Casque" a seconda della forma, dimensione ed anche evento in cui è lecito (o d'obbligo) utilizzarli.

giovedì 28 maggio 2015

Fiori di campo, campo di fiori

In questo periodo ogni momento è buono per me per andare alla ricerca di fiori. Ho un bisogno fisiologico di stare a stretto contatto con la natura e meravigliarmi di ogni nuova pianta, erba, fiore, germoglio, o cespuglio.

martedì 12 maggio 2015

Two Temple Place


Two Temple Place è un palazzo neo-gotico nella zona di Temple gestito da una charity (Bulldog Trust) che viene aperto al pubblico solo nei primi mesi dell'anno per delle mostre e collezioni provenienti da fuori Londra, mentre per il resto dell'anno viene affittato per organizzare eventi.
Noi ci siamo stati ad aprile, giusto una settimana prima della chiusura invernale per vedere la mostra "Cotton to Gold", e per curiosare all'interno di questo favoloso palazzo.
Onestamente non ci aspettavamo tanto.

venerdì 8 maggio 2015

Cavalli alla National Gallery

Dai, facciamo uno di quei post in cui mi scuso perché non riesco ad aggiornare il blog con costanza, e spiego che comunque sto bene raccontandovi parzialmente i cavoli miei, dei quali in realtà non frega niente a nessuno, ma che, essendo scritti qui, sono un ottimo passatempo per lettori volti a supportare ed elevare i valori di procrastinazione a livelli stratosferici, ed evitare manco per sbaglio qualunque attività più produttiva e di interesse alcuno.
Dai, facciamolo!

No, seriamente: ho fatto e visto tante cose in questo periodo, una in seguito all'altra, ma ho anche lavorato e disegnato (cioé ho disegnato per lavoro e per svagarmi dopo il lavoro) preparando delle illustrazioni per un evento che si terrà tra qualche settimana alla National Gallery.
Si tratta di alcune attività per i bambini che visiteranno la National Gallery nel week-end del 23 Maggio (A One Dollar Horse : Shaping Stories). Un week-end dedicato alle famiglie e al "cavallo", dato che quest'anno sul 4 plinio di Trafalgar Square quest'anno ci hanno messo un bello scheletro equino infiocchettato, in sostituzione del Gallo Blu.

Per questa giornata a me è stato chiesto di riprodurre dei quadri esposti nella Gallery, lasciando delle parti incompliute, in modo che i bambini possano completarli con la loro inventiva e secondo le indicazioni date durante l'attività.
E' la seconda volta che faccio questo tipo di lavoro e devo dire che mi piace molto. Potrebbe sembrare una cosa banale, in realtà lo prendo come un buon esercizio di osservazione (che altrimenti non farei per pura pigrizia). E' interessante scoprire i colori venire fuori da questi quadri. Si tratta davvero di una scoperta, cercare di interpretare un'opera scomponendola per pennellate e tonalità così lontane da quelle che utilizzerei io normalmente. 
Ci si rende conto (veramente) della genialità che sta dietro ad ogni opera. D'altra parte se questi stanno esposti alla National un motivo ci sarà, no?
Ecco, giusto per dire che c'è sempre, sempre, sempre da imparare.

Qui sopra ho messo dei pezzi delle illustrazioni fatte, se siete curiosi di vederle per intero potete seguire il link al mio PORTFOLIO. Enjoy!

giovedì 30 aprile 2015

Nuovo Negozio!

Non me ne vogliate, ma interrompo momentaneamente il racconto dello "shop fantasma" per parlare di un altro negozio..
Dopo più di due anni di inattività dovuta a mille controversie, posso finalmente annunciare con solievo che ho riaperto il negozio su Etsy! Urrà-Urrà!!!
Mi potete trovare qui:


C'è anche il link nella barra qui a fianco assieme agli altri social... più semplice di così!
Lì potete trovare alcune stampe con le mie illustrazioni e le foto ritoccate della Fauna Londinese.
Sono molto contenta delle stampe, ho fatto diverse prove e ho scelto di stampare le illustrazioni ad acquerello anche su carta "cotton texture": una carta particolare  che fa sembrare le stampe degli originali dipinti su tela.
Per quanto riguarda le foto ho aggiunto nuovi animali urbani alla collezione e altri sono in via di sviluppo.
Se poi in futuro ci sarà dell'altro... questo è difficile dirlo, ma io di tanto in tanto controllerei.
Ad esempio: che ne dite, vi piacciono le "Canine" che prendono il sole (autunnale)?
Che altro dire? Abbiate pazienza e speranza con gli aggiornamenti di questo blog: sto facendo tante cose, spero di poterne condividere alcune qui con voi presto.

martedì 28 aprile 2015

Caccia al fantasma (seconda parte)

Continuo da QUI.
La lettera al mio fantasma è stata scritta e infilata nella buca sulla porta principale del negozio.
Ho scelto una cartolina coi fiori acquerellati di Mackintosh che mi piacciono tanto e ho scritto ciò che mi sembrava giusto scrivere, allegando i miei contatti tramite biglietto da visita.
Affidando il destino di questa ricerca ad una lettera mi sono sentita un po' come la protagonista del libro che sto leggendo (quantà fatalità..!). Anche la mia protagonista è sulle tracce di un misterioso personaggio che si cela dietro ad una bottega apparentemente deserta. Anche lei comunica con questo personaggio tramite lettere che non trovano risposta, ma fanno crescere dubbi.
La differenza è che lei vive ad Amsterdam e il libro è ambientato alla fine del '600. Beh, ci sono anche altre sostanziali differenze che non sto qui a raccontare (se interessa il libro è "The miniaturist"), però è bello a volte appoggiarsi ad un personaggio di carta per continuare a sperare.

In realtà le speranze vaccillano: sono tornata al negozio, ho notato la mia lettera (o una con la busta del tutto simile alla mia) poggiata sul bancone assieme ad altre lettere aperte.
Questo mi fa supporre che abbia aperto anche la mia, non avevo incollato la busta per cui non c'è segno di rottura (ammesso che sia davvero la mia busta).
Ma non ho ricevuto risposta alcuna.
Sbirciano dalla vetrina ho notato che uno dei miei biglietti da visita  giace per terra vicino alla porta dove avevo infilato la busta. Un bagliore di speranza: può essere che aprendo la lettera il biglietto sia scivolato a terra? Può essere che non vedendolo non abbia potuto contattarmi?
Oppure abbia semplicemente ignorato il mio messaggio trattandolo come carta straccia.
Intanto il cartello sulla porta che nei giorni precedenti diceva "Aperto" è stato nuovamente girato su SHUT e vorrei tanto sperare che non sia a causa della mia lettera.
Ci sono forse giorni in cui è "aperto" e altri in cui è chiuso? In un negozio normale sarebbe logico pensarla così, ma in questo, qualsiasi cosa dica il cartello, sembra impossibile accedere.
Ho mille dubbi sul continuare questa caccia al fantasma, ormai le risorse a cui posso attingere per trovare qualche informazione in più scarseggiano e se anche gli ultimi tentativi daranno esito negativo, temo che dovrò mettermi l'animo in pace.
Gioco la mia ultima carta: Ho trovato un altro nome legato al negozio. E' un'artista e ha un sito personale sul quale vende le proprie stampe.
Scrivo un messaggio nel contact form e incrocio le dita.

(Continua...? Non so. Intanto mi chiedo se abbia senso continuare e come. Se avete suggerimenti  sono tutta orecchie)

giovedì 16 aprile 2015

Caccia al fantasma

Il mio scopo da qualche settimana a questa parte è trovare un fantasma.
Non un fantasma qualunque, per carità: qua in Inghilterra basta puntare a caso il dito su una mappa per trovare un luogo "infestato". Trovare un fantasma qualunque sarebbe fin troppo facile!
Il mio fantasma è difficile da rintracciare e forse è proprio per questo che ne sono attratta. Anzi forse l'unica cosa in cui mi riconosco, in questo surreale inseguimento, è proprio la testardaggine che non mi fa mollare.
Credo di essere una persona molto pratica e poco avvezza a credere nelle favole. Preferisco rimboccarmi le maniche e darmi da fare piuttosto che aspettare che la Fortuna cada dal cielo. 
Ed è proprio dalla voglia di darmi da fare (quasi un ossessione) che inizia la mia storia di fantasmi e investigazioni.
C'è un negozio ad Hampstead, un negozio di vasi abbandonato. Per chi non conoscesse la zona di Hampstead, si tratta di una delle più pittoresche e facoltose (nonché ricche) di Londra, talmente particolare che non pare neppure di essere a Londra, ma in un piccolo villaggio dello scorso secolo con villette curatissime e con un parco immenso, ed è per questo che mi piace tanto.
Sull'incrocio fra due vie limitrofe a questo parco si affaccia questo negozio abbandonato.
Il ciarpame e la polvere la fanno da padrone, alcuni vasi e lampade in vetro sopravvivono (o riposano in pace) nelle vetrine e sugli scaffali, mummificati dalle ragnatele, altri materiali, strumenti e oggetti di vario tipo sono sparsi qua e là in ordine casuale.
Se fossi una persona normale probabilmente la mia definizione di questo negozio sarebbe diversa, ma per me quel posto è una Meraviglia di prim'ordine.
Io in quel caos ci vedo un favoloso potenziale creativo, vedo un laboratorio in cui si produceva Arte, vedo un negozio da riportare al suo primordiale splendore (se non meglio). Vedo tutto ciò che amo fino al midollo insomma.
E' più forte di me, non posso evitarlo: devo conoscere la storia di questo posto.
Perché è ridotto così? Chi è il proprietario? C'è modo di vederlo aperto o sono solo vane speranze?
Ad una prima osservazione tutto sembra inanimato, eppure... Eppure alcuni oggetti si spostano e altri se ne aggiungono: i negozio non è del tutto abbandonato!
Da qui parte la mia caccia al fantasma.
All'inizio è stata una ricerca su internet tramite qualsiasi social che potesse essere collegato al negozio. Ho scoperto un nome, dei vasi fabricati sotto quel nome, una data: 1959, dopo di allora il nulla. Cinquanta sei anni evanescenti. Anni da fantasma.
Poi qualcuno ha risposto al mio appello tramite twitter.(..che bello che è Twitter, io lo uso pochissimo e male, ma quando hai bisogno qualcuno risponde sempre; sconcertante se non commovente al giorno d'oggi).
Il "twitter" mi dice che a quanto pare il negozio è rimasto chiuso da quando il proprietario ha perso la moglie. Storia triste. A dirla tutta era fra le opzioni che mi ero costruita in mente.
Però a questo punto la mia caccia al fantasma si è concretizzata con nuove informazioni. Scorgo un bagliore di speranza e non mi va di mollare. Ora voglio saperne di più!
Inoltre, tornando al negozio, a distanza di una settimana, noto che qualcuno ha spostato e portato nuovi oggetti: il mio fantasma c'è e non ha abbandonato del tutto il negozio.
Ho deciso: gli scrivo una lettera.

(continua)

Per quelli che ancora se lo chiedono: No, non penso di perdere tempo inseguendo fantasmi. La vera perdita di tempo è stare fermi.

martedì 7 aprile 2015

Quaderni personalizzati - Papercut notebook

Oggi vi mostro dei quaderni un po' speciali.
Erano semplici quaderni a righe con la copertina di cartoncino monocroma, non tanto belli, ma sempre utili per appuntarci sopra le idee, prendere appunti, ecc...
Allora ho pensato di personalizzarli un po' con questi disegni ritagliati nella copertina.
Non è un porgetto molto complicato, basta avere un po' di pazienza e non affettarsi le dita con il cutter (in questo caso ho usato un bisturi che senz'altro aiuta a tagliare in modo più agile).
Posso dire che sono stati successo inaspettato perché in più occasioni mi hanno fatto i complimenti per il mio blocknotes e mi è stato chiesto dove lo avessi comprato (anche durante un incontro di lavoro!).
Per questo progetto è bene scegliere una copertina non troppo dura per il taglio e che non si sfaldi, ma neppure troppo sottile, altrimenti tagliandola troppo rischia di afflosciarsi o peggio rompersi.

Io ho disegnato prima la decorazione su un foglio e l'ho poi riportata sul retro della copertina (al rovescio) in modo da non andare a caso e poter seguire il disegno con il bisturi. Per il resto, come ho detto, basta un po' di pazienza!
Che ne dite, vi piacciono?
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